CAMPOSANTO MONUMENTALE DI PISA – RESTAURO AFFRESCHI STACCATI

Autore: Piero Di Puccio

Titolo: "Incoronazione della Vergine "

Scena n°: 47

Divisa in 4 sezioni (A47S1-A47S2-A47S3 –A46S4) + 1 frammento di bordo superiore (47a)

Stato di conservazione:

Di questa scena restano solo pochi frammenti riguardanti le parti alte, con raffigurate delle architetture, e della parte bassa, purtroppo senza la parte principale rappresentata dall’incoronazione della Madonna, l’affresco è quasi completamente caduto e resta solo la sinopia. L’affresco è offuscato da depositi di sporco e diffuse efflorescenze biancastre, sia da solfatazione, sia da essudazione della calce presente nel caseato di calcio costituente, insieme alla tela, il substrato del dipinto. Generalizzati gli sfarinamenti e sollevamenti del film pittorico, dovuti alla abbondante presenza di resti della colla animale utilizzata per lo strappo postbellico che, continuando a contrarsi al variare delle condizioni climatiche produce nuovi strappi di superficie pittorica; altri tipi di sollevamento e sfarinamento del film pittorico sono causati dalla completa fatiscenza del caseato di substrato ormai incapace di trattenere la pittura. Diffusi ed evidenti i segni di uno strappo assai sofferto, con lacerazioni della superficie dovuti a rotture della tela di strappo, vaste mancanze di colore rimasto sul muro o sottilissimo. La superficie presenta anche innumerevoli pieghe e grinze più o meno grandi, quasi tutta la superficie presenta impressa sul film pittorico la trama della tela, in corrispondenza delle giunzioni fra i pannelli di eternit si sono formati strappi e lacerazioni della tela e della superficie dipinta a causa dei movimenti di dilatazione del legno che la superficie pittorica e la sottostante tela non hanno potuto assecondare. Si possono vedere anche diffuse formazioni di muffe che si manifestano in modo puntiforme su vaste porzioni della superficie, anche l’adesione all’eternit presenta qualche distacco di dimensioni variabili. Sono ben evidenti pesanti interventi di restauro pittorico mirante alla ricostruzione iconografica del dipinto andata perduta, sia durante l’incendio, sia per lo strappo mal realizzato. In ogni caso la superficie pittorica è tutta frantumata assumendo la caratteristica rugosità della buccia d’arancia, credo che questo fenomeno si sia causato al momento dell’intelaggio, apposto sul dietro, con il caseato di calcio, o meglio all’umidità che questo ha apportato facendo rigonfiare la colla e causando la frantumazione del sottile film pittorico rimasto in mezzo a due strati di colla bagnati ed incoerenti che al momento di essiccarsi si sono contratti in modo diverso attirandosi, o l’uno o l’altro, il sottile film pittorico. La rugosità così determinatasi ha cambiato l’indice di rifrazione della luce peggiorando la leggibilità della pittura. Un’ulteriore peggioramento della leggibilità è portato dall’uso di una pasta dell’intelaggio assai scura, pigmentata con nero in polvere.

Sezione n° 3

La sezione dell’affresco corrente è nelle condizioni già descritte nello stato di conservazione dell’intera scena.

"Preparazione al distacco dal supporto di Eternit":

Pulitura della superficie pittorica:

  • Questa sezione ci è pervenuta quando era già stata rintelata con intelaggio protettivo con resina acrilica Paraloid. Delle precedenti operazioni non abbiamo informazioni. Per rimuovere le tele ed il Paraloid sono stati impiegati tre impacchi con cotone idrofilo e diluente nitro. Un impacco è stato applicato anche sul retro del dipinto.

Fissatura del colore e della superficie del dipinto:

  • Applicazione di una stesura di caseato d’ammonio 1/9
  • Applicazione di una stesura di caseato d’ammonio 1/9
  • Stuccatura delle lacune con inerti e caseato d’ammonio 1/9

" Svelatura della colla "

Trascorsi almeno trenta quindici giorni dalla fine dell’applicazione dell’intelaggio interinale a colla Certus o Certum:

  • Si è provveduto ad ammollare la colla animale con acqua, fino a completo rigonfiamento.
  • Si è tolta la prima tela (velatino) con applicazioni di vapore acqueo che discioglie la colla favorendo l’allontanamento della tela senza esercitare alcuna trazione.
  • Successivamente si è nuovamente ammollata la colla eliminando la seconda tela, sempre con applicazioni di vapore acqueo fino alla completa asportazione della colla che è stata assorbita con una spugna. La superficie viene abbondantemente risciacquata con acqua e getti di vapore.

Il procedimento viene eseguito in più momenti per non apportare umidità per tempi prolungati all’affresco.

" Intelaggio interinale con resina sul davanti "

Accertato che la superficie pittorica sia stata liberata dalla presenza di sostanze organiche soggette a rigonfiamento, patine instabili o pellicole di sostanze che possono impedire un buon aggancio sulla superficie pittorica dell’intelaggio protettivo da eseguirsi con resina acrilica (Primal AC 33 ) propedeutico all’eliminazione della caseina dal retro dell’affresco.

L’applicazione dell’intelaggio avviene con le seguenti modalità:

  • Stesura di una prima mano di resina, pura, a diretto contatto con la superficie.
  • Dopo essiccamento della prima stesura si applica, sempre con resina pura una prima tela (velatino) sulla superficie pittorica, sempre con le modalità ed attenzioni già descritte per altri intelaggi.
  • Dopo essiccamento dell’applicazione della prima tela si procede con l’applicazione di una seconda tela con le stesse attenzioni e modalità utilizzate in precedenza.

" 2° tensionamento su telaio interinale di alluminio "

Sul perimetro del dipinto sono state applicate, sempre con Primal AC 33, delle strisce di tela velatino che hanno consentito di tensionare l’affresco su un telaio di alluminio.

" Rimozione della caseina dal retro "

Questa operazione avviene per applicazione di prodotti a base acquosa che dissolvono la caseina, per questo motivo si è reso necessario assicurare la pellicola pittorica su un’intelaggio realizzato con resina acrilica, insensibile all’acqua.

Normalmente la caseina viene rimossa con le seguenti applicazioni:

  • compresse di cotone idrofilo e carbonato d’ammonio
  • compresse di resine scambio ionico di tipo anionico
  • compresse di cotone idrofilo e enzima (tripsina).

In questo caso il frammento è stato trasferito sul nuovo supporto di tela ed elvacite negli anni novanta è stato trattato con compresse di cotone idrofilo ed ammonio carbonato applicate per quattro volte ed intercalate con compresse di cotone idrofilo e acqua per un approfondito risciacquo.

Nel caso specifico sono state fatte le seguenti operazioni:

  • Applicazione di impacco con cotone idrofilo e acqua
  • Risciacquo della superficie e rimozione della seconda tela
  • Applicazione di impacco con cotone idrofilo e acqua
  • Risciacquo della superficie e rimozione della prima tela
  • Applicazione di impacco con cotone idrofilo ed carbonato d’ammonio, le zone con azzurrite sono state trattate con compressa composta da polpa di cellulosa (arbocel) e acqua, l’operazione è stata ripetuta per quattro volte, intercalandola con la rimozione a bisturi della caseina..
  • Risciacquo della superficie

" Intelaggio definitivo "

Una volta eliminata tutta la caseina dal retro dell’affresco si procede come segue:

  • Si prepara la resina con 7 kg di 2044 + 4 kg di 2046 sciolti in 30 Lit. di diluente nitro che è la resina base per preparare il fissativo o la pasta d’intelaggio o tutte le applicazioni che saranno realizzate con questa resina.
  • Si prepara il liquido per fissare il retro dell’affresco, prendendo la resina base ed allungandola nelle seguenti proporzioni; una parte di resina su tre parti di diluente nitro.
  • Si applica a pennello il fissativo avendo cura di farlo penetrare e saturare tutta la superficie in modo uniforme per i diversi spessori.
  • Si prepara la pasta d’intelaggio con le seguenti proporzioni: 16 litri di elvacite 6 litri di carbonato di calcio 200 cc di ossido di titanio. Realizzando così una pasta ben pennellabile e di densità sufficiente a coprire uniformemente la superficie da trattare.
  • In caso di necessità, pellicola pittorica molto sottile, si applica una prima stesura di una miscela della resina base addizionata con inerti di granulometria e colore molto vicini a quelli dell’intonaco originario, restituendo così corpo a quelle parti in cui per la sua sottigliezza il colore è trasparente.
  • A completo essiccamento della prima stesura si applica una mano di pasta bianca dell’intelaggio.
  • A completo essiccamento della precedente stesura si applica una prima tela di velatino, sempre con la pasta bianca e quelle modalità ed attenzioni già descritte per gli altri intelaggi.
  • Essiccato il precedente intervento si procede ad applicare la seconda tela.

L’esigenza di far essiccare ogni stesura prima di procedere con la successiva nasce dal fatto che l’affresco è ancorato su un intelaggio applicato con una resina acrilica, sensibile al diluente nitro, per ciò è bene che il diluente presente nella pasta d’intelaggio non abbia modo di andare a interferire, rigenerandolo, con l’intelaggio a Primal.

Nel caso specifico sono state eseguite le seguenti operazioni:

  • Stesura della prima mano di fissatura con elvacite in diluente nitro nelle proporzioni di 1:3
  • Seconda fissatura con elvacite 1:3
  • Stuccature delle lacune con elvacite ed inerti
  • Stesura della prima mano di pasta di sottofondo. (inerti ed elvacite)
  • Applicazione della prima tela
  • Applicazione della seconda tela

" Rimozione intelaggio interinale dal davanti "

Per sciogliere il Primal, utilizzato per l’intelaggio, senza interferire con il retrointelaggio dell’affresco, quello su cui il dipinto è e deve restare definitivamente, si utilizza l’alcool etilico che non ha capacità solventi nei confronto dell’elvacite.

Le modalità applicative sono le seguenti:

  • Fra l'impacco di cotone idrofilo ed il colore si interpone una tela di cotone (velatino) come intercapedine di sicurezza per scongiurare possibili rischi di adesione della compressa di cotone idrofilo ed alcool etilico a 94° apposta sulla superficie e che sarà tenuta in opera per circa dodici ore, trascorso il periodo, la resina sarà rigenerata e sarà possibile asportare una delle due tele velatino.
  • Si lascia asciugare e si ripete la compressa fino ad eliminare la seconda tela velatino
  • Le applicazioni saranno ripetute (almeno fino a quattro volte) fino a completa eliminazione della resina acrilica sulla superficie pittorica.

" Pulitura finale "

La pulitura finale, salvo diverse e straordinarie esigenze, si esegue applicando a pennello sulla superficie, una miscela di ammonio carbonato e alcool etilico per eliminare i residui di resina acrilica e di sporco sopravvissuti alle precedenti puliture.

" 4° tensionamento su telaio interinale di legno "

I bordi di tela avanzati perimetralmente all’affresco sono stati fissati ad un telaio in legno che dovrà tenerlo fino al momento della riapplicazione sul supporto definitivo.